IL PAGELLONE DELLA SERIE A: IL GIRONE D'ANDATA
- giovannigpelazzo
- 25 gen 2021
- Tempo di lettura: 6 min
Tra romantiche sorprese, piacevoli conferme e cocenti delusioni, ecco di seguito le valutazioni relative al girone d’andata delle venti squadre partecipanti al campionato di Serie A 2020/2021, senz’altro uno dei più equilibrati degli ultimi anni.
20. CROTONE
I punti dal diciassettesimo posto sono soltanto due, ma in casa Crotone è la difesa a destare maggiori preoccupazioni (con 43 reti subite, la porta di Cordaz è la più perforata in campionato). Di buono ci sono le tre vittorie negli scontri diretti, di meno buono c’è un livello generale della rosa che non sembra consono alla massima serie.
Voto 5,5. All’inadeguatezza.
19. PARMA
Se la porta del Crotone è quella più bucata, il Parma è la squadra che meno battezza la rete avversaria. I ducali annoverano tra le loro file giocatori esperti, ma i 13 punti ottenuti in 19 partite sono davvero poca cosa. L’ultima vittoria è datata 30 novembre e risale all’1-2 esterno contro il Genoa: urge cambiare rotta, tenendo a mente che, forse, il problema non era solo Liverani.
Voto 4,5. Al digiuno.
18. CAGLIARI
In Sardegna sarebbe dovuta essere una stagione florida – degna celebrazione dei cent’anni di storia del club – con alcuni che addirittura vociferavano un sogno europeo. La classifica, però, piange: la vittoria manca da dodici partite e nelle ultime sei gare non è arrivato nemmeno un misero punto.
Voto 4. Al disonore.
17. TORINO
C’è un numero che finora riassume emblematicamente la stagione del Torino: 23, come i punti persi da situazione di vantaggio, peggior dato tra i Top-5 campionati europei. I problemi non possono essere nascosti dal pari con il Benevento (primo punto conquistato dai granata in svantaggio); Nicola sembra l’uomo adatto, ma per la salvezza occorre continuità. Oggetto, questo, finora sconosciuto.
Voto 4. Alla tenuta mentale.
16. GENOA
11 dei 18 punti ottenuti dal Genoa in questo girone d’andata portano la firma di Davide Ballardini, ancora una volta chiamato da Preziosi per salvare capra e cavoli dopo una partenza a stento targata Maran. Sintomi di retrocessione, cambio di guida tecnica, salvezza raggiunta a fine stagione: al verificarsi anche di quest’ultima condizione non si andrebbe incontro a nulla di nuovo rispetto a quanto visto negli ultimi anni.
Voto 5,5. Alla mancanza di un progetto.
15. SPEZIA
Con alcuni acquisti mirati ma senza eccessivamente stravolgere una rosa che – non senza fatica – ha conquistato la Serie A via playoff, lo Spezia sta dimostrando di meritare tutto quello che ha. Qualche scoppola non è certo mancata, ma la squadra viaggia con Italiano su binari molto ben delineati.
Voto 6,5. All’identità.
14. UDINESE
Le cinque sconfitte incassate nelle prime sei giornate sono evidentemente suonate come un campanello d’allarme in casa Udinese che ha saputo (parzialmente) invertire la rotta. Non certo baciata dalla fortuna in questi primi mesi, il margine che la squadra friulana ha sul terzultimo posto è di soli quattro punti: si drizzino le antenne.
Voto 6. Al compitino.
13. BOLOGNA
La strada verso una salvezza tranquilla sembra ampiamente tracciata, anche se forse ci si aspettava qualcosa di più dalla squadra di Mihajlović, specialmente guardando alle potenzialità offensive. Invece, come detto recentemente dallo stesso allenatore serbo, il Bologna è come “una bella che non balla”.
Voto 5,5. Alla balbuzie.
12. FIORENTINA
Lontana parente dei bei tempi che furono, nemmeno con giocatori che sulla carta potrebbero lottare per un posto in Europa la Fiorentina riesce a risollevarsi. Tra l’exploit di Torino e la debacle di Napoli la verità sta probabilmente nel mezzo, così come la stessa squadra naviga nel tranquillo mare di metà classifica.
Voto 5,5. Allo spreco.
11. BENEVENTO
Una delle note più liete di questa prima parte di stagione è senz’altro il Benevento che, dopo aver sbriciolato ogni record nello scorso campionato di Serie B, ha tutta l’intenzione di confermare quanto di buono fatto vedere fino a questo momento. Mister Filippo Inzaghi ha conferito alla squadra un’identità precisa e alloggia oggi in un undicesimo posto più meritato che mai.
Voto 8. Alla bella sorpresa.
10. SAMPDORIA
Per sottolineare la bontà del cammino blucerchiato basterebbe notare le lunghezze di ritardo dal sesto posto (8) e i punti di margine sul terzultimo (12). Ranieri consolida il suo 4-4-2 d’altri tempi e, anche con un Quagliarella a mezzo servizio, continua a crescere, prova ne sono le vittorie contro Lazio, Atalanta e Inter.
Voto 7,5. Al pragmatismo.
9. SASSUOLO
Imbattuto per le prime otto giornate, il Sassuolo è stato, all’inizio, la più seria minaccia al primo posto occupato dal Milan. Poi – com’è normale che fosse – ha allentato la presa, anche per via di alcuni casi di Covid-19 e infortuni di troppo. Le cinque sconfitte rimediate sono arrivate contro Inter, Milan, Atalanta, Juventus e Lazio, tutte sopra i neroverdi in classifica. Il sesto posto è lì a -4, e se Caputo ritornerà il bomber della scorsa stagione sarà molto difficile uscire indenni contro gli emiliani.
Voto 8. Al profumo d’Europa.
8. HELLAS VERONA
Lo stesso discorso fatto per il Sassuolo può valere anche per l’Hellas Verona, che ha fermato Juventus e Milan e ha portato a scuola Atalanta e Napoli. A differenza di De Zerbi però, Juric aveva un compito difficilissimo: continuare a volare senza giocatori chiave come Kumbulla, Rahmani, Amrabat, Verre e Pessina. Non solo c’è riuscito, ma ha anzi migliorato ulteriormente lo score della sua squadra: rispetto al giro di boa della scorsa stagione, il Verona ha più punti (30 vs 26), ha fatto più gol (25 vs 21) e ne ha subiti di meno (18 vs 21, miglior difesa al pari della Juventus). Chapeau.
Voto 8,5. Alla riconferma.
7. LAZIO
Devastata dal Covid-19 e al netto di qualche fisiologico scivolone (KO contro Sampdoria e Udinese, pareggi contro Genoa e Benevento), la Lazio ha caparbiamente saputo rimanere in scia delle squadre di testa: sono solo tre i punti che la separano dalla Roma, terza in solitaria. I biancocelesti sono ormai una realtà affermata nel nostro calcio, e quest’anno Simone Inzaghi sembra avere anche alcune valide seconde linee. Nelle ultime quattro gare sono arrivate quattro vittorie (tra cui il derby, stravinto). Sarà rilancio?
Voto 6,5. Alla sfortuna.
6. NAPOLI
Agli iniziali fuochi d’artificio – otto vittorie nei primi dieci incontri – non è stato dato seguito in casa partenopea. Le sei sconfitte rimediate in diciotto partite, peggior dato tra le prime nove, non possono che far riflettere un Gattuso sempre più prossimo alla porta d’uscita. Le assenze di alcuni giocatori chiave (Osimhen e Mertens su tutti) non possono essere un alibi per chi, ad inizio stagione, puntava allo scudetto. A maggior ragione con un Milik dimenticato a libro paga.
Voto 6. All’incompiutezza.
5. ATALANTA
Archiviato il triste caso Papu Gomez, l’Atalanta e un magistrale Gasperini hanno dimostrato che la squadra viene, sempre, prima del giocatore: prova di ciò sono i 36 punti ottenuti, il miglior punteggio della storia della Dea in un girone d’andata. Bisognerebbe porre un veto ai termini “sogno” o “provinciale”: questa squadra è da tempo una solida realtà.
Voto 8,5. Alla storia.
4. JUVENTUS
Non sono pochi gli stop imprevisti della Juventus in questi primi mesi sotto l’egida di Andrea Pirlo, eppure, vincendo il recupero con il Napoli, i bianconeri si ritroverebbero a soli quattro punti dal Milan capolista. Il dato della miglior difesa non deve trarre in inganno: i clean sheet ottenuti sono soltanto quattro, segno che un gol viene più o meno sempre concesso. Sulla carta, la rosa juventina è probabilmente ancora quella più forte, ma il responso ultimo lo dà, come sempre, il rettangolo verde. Voto 6,5. Alle montagne russe
3. ROMA
Il bicchiere giallorosso può dirsi perfettamente a metà: mezzo pieno se si considerano le vittorie contro le squadre dal nono posto in giù (11 su 11), mezzo vuoto guardando ai soli tre punti (tavolino di Verona escluso) conquistati con le prime sette. La battaglia per un posto al sole sarà serratissima, ma per il momento la Roma è presente. Vedremo se a fine stagione sarà abbronzatura o scottatura.
Voto 7,5. Alla ricerca di una crema solare.
2. INTER
A seguito della deludente campagna europea, i neroazzurri si sono autoimposti l’obbligo di vincere un trofeo per non rendere vano il lavoro svolto nel biennio di Conte. Il ruolino di marcia in campionato è stato a tratti impressionante (8 vittorie consecutive tra il 4-2 al Torino e il 6-2 al Crotone), ma continuano a permanere preoccupanti tratti di “pazza Inter”. L’allenatore pugliese rimane fedele e coerente al suo mantra 3-5-2 e, per ora, i risultati sono dalla sua parte.
Voto 8. Alla perseveranza.
1. MILAN
Il Milan torna a conquistare il titolo di campione d’inverno a distanza di dieci anni, quando alla fine arrivò anche l’ultimo tricolore. Sulla carta, la differenza tra il valore dei rossoneri nella stagione 2010/2011 e in quella attuale è abissale, eppure spesso si è visto come Pioli – specialmente dall’arrivo di Ibrahimović in poi – abbia preso un certo gusto nello stracciare la carta in faccia ai detrattori.
Voto 9. Alle smentite.
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