STADI RIAPERTI A 1000 PERSONE: MANNA PER RICCHI O OCCASIONE PER MOLTI?
- giovannigpelazzo
- 22 set 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 24 gen 2021
La conclusione dell’ultimo campionato di Serie A e l’inizio di quello in corso, benché con notevoli differenze rispetto ai precedenti, hanno segnato una decisa volontà di ritorno, a piccoli passi, verso quella che, fino a febbraio di quest’anno, chiamavamo normalità. Sempre in questo senso è stata concessa, fino al 7 ottobre, la possibilità ai tifosi di accedere nuovamente allo stadio, seppur in numero esiguo (mille sostenitori al massimo per ogni impianto).
Una decisione di questo tipo non può che far piacere: dopo mesi in cui si sono viste partite solamente davanti alla TV, alcuni potranno finalmente riprovare l’ebbrezza di vedere la propria squadra del cuore dal vivo. Perché, senza girarci troppo intorno, la gente ha infinitamente voglia di calcio, anche solo come valvola di sfogo.
Se il precedente provvedimento venisse prolungato, oltre ai tifosi ne beneficerebbero anche le società (benché in parte minore, soprattutto se si pensa agli incassi pre-Covid); sarebbe, in ogni caso, un nuovo inizio. A questo punto, però, la domanda sorge spontanea: come reagiranno i club di fronte a quest’opportunità? Venderanno i pochi biglietti a loro disposizione a prezzi esorbitanti, per colmare parzialmente i mancati incassi degli ultimi mesi (quasi certi di trovare in ogni caso mille acquirenti) o si dimostreranno solidali, permettendo ad alcune persone, magari a turno, di poter nuovamente respirare l’atmosfera del loro stadio preferito?
Andando in ordine, la Juventus ha deciso di invitare mille tifosi, selezionati tra gli ospiti degli sponsor, vista l’impossibilità logistica per la vendita dei tagliandi per domenica sera (l’annuncio della riapertura da parte del ministro dello sport Spadafora era arrivata solamente intorno alle 20 di sabato 19/09). Con 24 ore di tempo in più, l’esordio del Milan contro il Bologna a San Siro ha dato la possibilità ai rossoneri di intraprendere una bellissima iniziativa, come si legge in una nota del club:
“Saranno invitati medici e personale sanitario di diverse strutture mediche lombarde, come segno di gratitudine per chi ha lottato e continua a impegnarsi in prima persona nel contrasto alla diffusione del Covid e nella cura dei contagiati”.
Si spera dunque di poter continuare in questa direzione, con società pronte a venire incontro alle esigenze dei propri supporters, magari con l’acquisto del biglietto ad un prezzo simbolico in modo da accontentare tutte le parti in causa. Così, anche chi guarda da casa avrà la possibilità di sentirsi un po’ più coinvolto durante la partita, con la speranza che, alla giornata successiva, possa essere lui o lei “uno dei mille”.
Per quanto non potranno entrare allo stadio bandiere né tantomeno coreografie, per quanto si dovrà sicuramente attendere ancora una riapertura totale (perché, in primis, va tenuta in considerazione l’evoluzione della curva epidemiologica e poi, chiaramente, andare allo stadio non è così fondamentale), non si può fare a meno di sottolineare l’importanza di questo provvedimento, sperando che il solco sia stato tracciato.
Gennaro Gattuso, a margine dell’esordio vincente del suo Napoli al Tardini di Parma, aveva espresso il suo punto di vista
“Con mille tifosi o nessuno non cambia nulla: in questo momento non è calcio”.
Tuttavia, per quanto possa non essere ancora il nostro calcio, già sembra esserlo un po’ di più rispetto alle partite a cui ci siamo dovuti tristemente abituare.
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